La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Reggio Calabria, del Nucleo Speciale Polizia Valutaria e dello Sico, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica - Dda, hanno eseguito, nelle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Roma, un provvedimento emesso dal Tribunale di Reggio Calabria - sezione Mp con il quale è stata disposta, nei confronti di un imprenditore edile vibonese, l'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro dell'intero patrimonio aziendale composto da 4 imprese commerciali, delle rispettive quote societarie, di 27 immobili (appartamenti, locali commerciali, terreni), di svariati rapporti finanziari e assicurativi, il tutto per un valore stimato pari a circa 28 milioni di euro. Eseguite anche diverse perquisizioni domiciliari e locali. Il provvedimento si fonda sulle risultanze delle attività investigative svolte dalle Fiamme Gialle, da cui è emerso che l'imprenditore - sebbene abbia riportato solamente condanne per fatti di modesta entità (violazioni fiscali e alla normativa sul lavoro) - è da tempo colluso con la 'ndrangheta, avendo avviato ed accresciuto le proprie attività grazie agli appoggi delle cosche operanti nei territori di Gioia Tauro (Rc) e Limbadi (Vv) e legate da accordi e cointeressenze economiche, così come si ricava dalle evidenze giudiziarie dei processi cosiddetti "Tirreno" e "Mediterraneo".