Un aumento di salario in cambio della riforma costituzionale. Il Presidente venezuelano Nicolas Maduro ha annunciato un incremento del salario minimo del 50%, il terzo aumento dell’anno per il Paese latinoamericano sprofondato in una grave crisi economica, politica e sociale.
Nicolas Maduro: “Datemi la Costituente e io vi dò la vittoria dei prezzi. Datemi la Costituente e vedrete. Vinceremo questa battaglia dei prezzi, della speculazione criminale e dei criminali che l’alimentano” ha arringato la folla il Capo dello Stato.
L’incremento, effettivo dal 1 di luglio, non evita che il salario medio del Venezuela resti uno dei più bassi d’America Latina, corrispondendo a circa 12 dollari che arrivano a poco meno di 35 aggiungendo i buoni pasto previsti dal governo. Maduro conta nell’esito favorevole per le elezioni dell’Assemblea Costituente, la cui campagna si apre tra una settimana, per modificare la Costituzione. Le proteste contro il Capo dello Stato hanno fatto almeno 84 morti in appena 3 mesi. Proteste quotidiane e che non accennano a diminuire nè in frequenza nè in intensità. Da questo punto di vista l’annuncio del leader del chavismo è un’ennesimo tentativo di riportare la calma nel Paese. Un tentativo destinato a cadere nel vuoto dal momento che l’opposizione antichavista ha già lanciato un appello a non partecipare alle elezioni per la Costituente, concepita per permettere a Maduro di modificare la Carta a suo piacimento.