Via libera del governo alla missione italiana in Libia

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Via libera del consiglio dei ministri italiano alla missione di supporto alla guardia costiera libica per il contrasto del tarffico di esseri umani nel mediterraneo. Obiettivo: bloccare i barconi dei trafficanti prima che entrino in acque internazionali. Un dispositivo importante, che potrebbe essere messo in moto già la settimana prossima: 5 navi, altrettanti aerei, forse un sottomarino, droni e diverse centinaia di militari, le cui regole d’ingaggio saranno stabilite nel dettaglio insieme alla catena di comando e il trattamento dei migranti eventualmente respinti. A fermare le barche degli scafisti e riportare sulla terraferma i migranti, chiarisce palazzo chigi, dovranno essere comunque solo i libici.

In conferenza stampa, il presidente del Consiglio Italiano ha detto: “E’ un’iniziativa importante perche puo dare un contributo significativo a rafforzare la sovranità libica, non e certo un’iniziativa che si prende contro la sovranità libica”. Nessuna violazione della sovranità libica, insomma, per Gentiloni l’impegno italiano risponde a una precisa richiesta di Tripoli. Parole che chiudono la polemica a distanza con Al serraj, premier libico designato con il sostegno della comunità internazionale, che aveva smentito l’ingresso di navi e aerei italiani in acque libiche. Con una nota ufficiale, Serraj, fa sapere che con il governo italiano è stato concordato solo un programma di sostegno, compreso l’addestramento e le forniture, alla guardia costiera libica.

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