“Attacco paramilitare di tipo terrorista”. Così i vertici delle forze armate venezuelane definiscono il tentativo d’assalto avvenuto domenica mattina alla base militare di Valencia, una delle più importanti del Paese. Ma il caotico intervento per reprimere quello che viene descritto come un golpe non ha impedito la fuga di parte del commando che, secondo lo stesso Presidente Nicolas Maduro, è fuggito con un carico di 93 kalashnikov e 40 lancia-granate.
“Richiedo la massima pena per tutti coloro che sono implicati in questo attacco terroristico. La massima pena. E non avranno alcuno sconto, di nessun tipo e in nessun caso. Che siano civili o disertori” ha affermato il Capo dello Stato Nicolas Maduro nel corso della trasmissione Los domingos con Maduro.
L’opposizione antichavista non crede invece nell’immagine di unità e coesione che il governo vuole dare delle forze armate. Il leader d’opposizione Henrique Carpiles: “Non dobbiamo pensare che la totalità dei militari siano quel che ci sentiamo raccontare da parte di una cupola di militari perché oggi la stragrande maggioranza dei venezuelani vive lo stesso tipo di problemi”.
Per le strade di Valencia, la terza città più grande del Venezuela, con circa 2,1 milioni di abitanti, i militanti d’opposizione si sono scontrati con la forze dell’ordine, accusate di sparare ad altezza d’uomo. Dal 1 di aprile almeno 120 persone sono state uccise durante le manifestazioni contro Maduro.