In Venezuela l’opposizione ha effettuato le primarie in vista delle elezioni regionali che, teoricamente, dovrebbero tenersi a metà ottobre. Primarie con buona partecipazione, ma non così massiccia come in altre occasioni. Queste mentre il presidente Maduro ha chiarito che anche quelle regioni che dovessero finire all’opposizione dovrebbero comunque piegarsi ai voleri dell’assemblea costituente, la nuova assemblea che ha esautorato il parlamento già controllato dagli antichavisti. Molti altri cavilli hanno spinto figure di spicco dell’opposizione come Maria Corina Machado o l’ex sindaco di Caracas Antonio Ledezma a dichiarare il nuovo appuntamento elettorale una farsa e chiedere che di non partecipare alle consultazioni.
Tutto questo mentre lo stesso Maduro è volato in Algeria ennesimo tassello di un mosaico che Caracas cerca di costruire per aggirare le sanzioni di Donald Trump e cercare aiuto anche economico in paesi non allineati. Finora il regime, soprattutto mediaticamente non ha sbagliato nulla ed è riuscito a gestire la rabbia popolare e la forza della coalizione di opposizione malgrado la crisi.