Al grido “independencia” a Barcellona centinaia di migliaia di persone si sono radunate in difesa del referendum del primo ottobre in occasione della Diada, la festa nazionale catalana. La grande manifestazione è iniziata con un minuto di silenzio per le vittime degli attentati terroristici del mese scorso, poi è stato cantano l’inno nazionale catalano.
#Diada2017 Los manifestantes llenan las calles del centro de Barcelona al grito de independènciahttps://t.co/ArbJ40yfz6 pic.twitter.com/7Zm4PzLqBc— Subversivos_ (@subversivos_) September 11, 2017
Secondo un sondaggio pubblicato da El Mundo il 60% per cento degli spagnoli vuole che il governo di Madrid impedisca lo svolgimento del voto. Continua il braccio di ferro tra Madrid e il presidente della Catalogna. Rajoy ha dichiarato illegale il referendum ma Puigdemont ha detto che solo il Parlamento di Barcellona può procedere alla sua destituzione.
“Se il sì vincerà credo che avremo guadagnato il diritto di essere ascoltati e che scompariranno tutte queste grandi difficoltà riscontrare per poter parlare con Junker, sicuramente a causa delle pressioni della diplomazia spagnola, perché, come ho già detto in un’altra circostanza ma vale anche per l’Unione Europea, in democrazia non esiste il diritto di non concedere il dialogo”, ha detto Puigdemont.
Sí, Òc, Yes, Oui …#Catalunya #Barcelona #independència #ReferèndumCAT #votarem #Diada2017 #DiadaDelSi pic.twitter.com/RJkMqWyu1j— Claude Duguay (@ClaudeDuguay2) September 11, 2017
La battaglia degli indipendentisti va avanti, Rajoy può fare ora ricorso all’articolo 155 della costituzione per sospendere l’esecutivo catalano. Puigdemont e il suo governo sono stati intanto denunciati e rischiano fino a sei anni di reclusione.