“Beatissimo Padre, (...) siamo costretti a rivolgerLe una correzione a causa della propagazione di alcune eresie sviluppatesi per mezzo dell’esortazione apostolica ‘Amoris laetitia’ e mediante altre parole, atti e omissioni di Vostra Santità”.

Ecco l’ncipit dela lettera che 40 studiosi cattolici di tutto il mondo hanno spedito a papa Francesco lo scorso 11 agosto, appena diffusa sul sito www.correctiofilialis.org

I 40 firmatari sono già diventati 62. Tra di loro anche l’ex presidente della Banca Vaticana Ettore Gotti Tedeschi che sostiene non si tratti di un attacco al Papa ma di un invito “filiale” da parte dei cattolici laici.

Non ci sono precedenti nella storia moderna della Chiesa. Bisogna risalire al 1333 quando una “correzione” pubblica rivolta al papa per le eresie da lui sostenute venne poi rigettata da Papa Giovanni XXII.

Le eresie odierne denunciate sono sette. Emergono tutte nel capitolo ottavo dell’“Amoris laetitia”. Tra i firmatari l’unico vescovo è Bernard Fellay, lefevriano e superiore della Fraternità Sacerdotale San Pio X.

Intanto oggi con una nota stampa il Vaticano mostra rammarico per le dichiarazioni dell’ex revisore generale dei conti Libero Milone che ha raccontato ai media le circostanze con cui ha dovuto lasciare l’incarico. Il Vaticano sostiene di aver licenziato Milone perchè avrebbe illegalmente incaricato una società esterna di fare attività investigativa su personalità della Santa Sede.