Il compromesso fra la CDU e la CSU sugli immigrati potrebbe essere più vicino. La riuninone di Berlino fra i due partiti fratelli, ma sempre più divisi sulla politica migratoria, starebbe dando i suoi frutti stando alle prime anticipazioni della stampa tedesca, anche se il condizionale è d’obbligo, l’accordo di cui si comincia a parlare ha infatti dei contorni ancora imprecisi.
In primo luogo, l’Unione Cristiano Sociale aveva un obiettivo ben preciso: ottenere un tetto sull’accoglienza dei richiedenti asilo, fissato a 200mila l’anno. Perché? Perché la formazione bavarese accusa Angela Merkel di essere responsabile, con la sua politica di apertura totale, del crollo dei voti conservatori alle elezioni del 24 settembre. La cancelliera sarebbe dunque anche responsabile dell’impennata dei consensi ai nazional-populisti xenofobi di AfD , che, per la prima volta, hanno fatto irruzione al Bundestag. Meglio dunque, secondo la CSU, rimettere la barra a destra e tornare a una politica più consona alla tradizione conservatrice.
Merkel avrebbe accettato. Dove starebbe allora il compromesso? Nel fatto che, alle frontiere, dovrebbe essere assicurata una certa tolleranza, per cui il tetto dei 200mila si rivelerebbe più teorico che pratico.
Il nodo della coalizione
Il tema è sensibile non soltanto per i rapporti interni, ma anche in vista dei negoziati per la formazione del governo. La CDU pensa a una coalizione, detta Giamaica , per via dei colori dei tre partiti che dovrebbero essere coinvolti: il nero della CDU-CSU , il giallo dei Liberali ( FDP) e il verde…dei Verdi ( Bündnis 90-Die Grünen ) . Ma appunto è difficile che i Grünen possano accettare una stretta così drastica alla politica migratoria.