I Carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 17 soggetti accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, rapina, illecita detenzione di armi e munizioni e fittizia intestazione di beni. L'indagine è la prosecuzione di precedenti operazioni condotte nei confronti degli affiliati del mandamento mafioso di Porta Nuova. Grazie alle intercettazioni e alla rivelazioni di due "pentiti" sono stati individuati assetti e dinamiche della cosca. Nel 2015, due fratelli allora reggenti della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, avevano designato il loro successore appena scarcerato. Il boss si è avvalso di suoi uomini fidati, delegati a curare le attività illegali della cosca. L'inchiesta, condotta dai militari del Nucleo Investigativo di Palermo, ha portato al ritrovamento del cosiddetto "libro mastro" del pizzo. Sono stati ricostruiti 14 taglieggiamenti a imprenditori e commercianti della zona. Nel corso dell'inchiesta sono state sequestrate anche diverse attività commerciali riconducibili a Cosa nostra e intestate a prestanomi. Individuati, infine, gli autori di una sparatoria verificatasi in piazza il 4 marzo 2015 in piazza e i responsabili di una rapina in casa avvenuta la sera del 26 giugno 2011.