https://www.pupia.tv - I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa, nella tarda serata del 31 marzo scorso, hanno proceduto all’arresto di un latitante di origine calabrese C.G., 52 anni, e alla denuncia a piede libero, per violazione alle leggi sanitarie, di un modicano, identificato in F.K., 22 anni, in regime di permanenza volontaria presso il proprio domicilio, perché rientrato il 22 marzo dalla Germania.
I due viaggiavano a bordo di un’autovettura con targa straniera quando sono stati fermati ad un posto di controllo messo in atto dalle pattuglie della Guardia di Finanza nel corso di specifici e mirati servizi sul territorio organizzati per fronteggiare l’emergenza Covid -19. L’attività è stata condotta dai militari della Tenenza di Modica, sotto il coordinamento del sovraordinato Gruppo di Ragusa e l’ausilio del potenziato dispositivo realizzato da tutti i Reparti territoriali della Provincia, che operano in costante contatto con la Sala operativa del Comando Provinciale. Il fermo dei due è avvenuto in Contrada Fiumara, lungo la Strada Provinciale Modica-Scicli.
I finanzieri, insospettiti dall’atteggiamento inquieto dei passeggeri del mezzo fermato, sprovvisti della autocertificazione prevista e senza una plausibile ragione per essere in giro a quell’ora, hanno proceduto con l’esecuzione di più approfonditi accertamenti. Effettivamente i sospetti degli operanti si rivelavano ben presto fondati, atteso che la persona che viaggiava al lato passeggero, F.K., risultava essere in stato di isolamento fiduciario presso il proprio domicilio di Modica, per un periodo di quattordici giorni a partire dal 22 marzo, come disposto dall’Asp di Ragusa a seguito del rientro in Sicilia del soggetto, proveniente dalla Germania.
Ben più grave appariva la posizione del conducente del mezzo, C.G., originario di Cosenza, già noto alle forze dell’ordine per gravi precedenti in materia di traffico di sostanze stupefacenti. Il soggetto, infatti, risultava latitante da circa tre anni, in quanto colpito da un provvedimento di carcerazione per esecuzione pena emesso dal Tribunale di Pistoia, perché condannato a scontare 9 mesi di reclusione per il reato di atti persecutori. Alle domande dei militari operanti C.G. non ha fornito informazioni attendibili sulle circostanze che ne giustificassero la presenza a Modica, dichiarando di essere giunto giorni prima proveniente dalla Calabria e prima ancora dal Belgio dove aveva lavorato per qualche tempo.
Alla luce degli elementi emersi i due venivano condotti presso gli uffici della Tenenza di Modica per la redazione degli atti di rito mentre grazie alla collaborazione delle altre pattuglie nel frattempo attivate si procedeva alla perquisizione domiciliare presso l’abitazione di F.K., dove si constatava che anche C.G. aveva soggiornato, almeno negli ultimi giorni. All’esito dell’attività svolta C.G., dopo anni di latitanza trascorsi tra Italia e Belgio, è stato tratto in arresto.