https://www.pupia.tv - I carabinieri della compagnia di Trapani, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 9 persone (di cui 4 in carcere e n. 5 con obbligo di dimora nel comune di residenza), emessa dal gip del Tribunale di Trapani, per i delitti di riciclaggio, estorsione, ricettazione e furto, consumati nei comuni di Trapani, Paceco, Marsala e Mazara del Vallo, tra i mesi di maggio e novembre del 2018.
Il provvedimento cautelare costituisce l’epilogo di una complessa indagine diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani e condotta dai militari del Comando Stazione Carabinieri di Paceco (Trapani) unitamente al Nucleo Operativo e Radiomobile, scaturita in seguito ad un sinistro stradale tra un’autovettura ed un motociclo sprovvisto di targa, che il conducente abbandonava sul luogo, dileguandosi unitamente al passeggero. Il mezzo risultava essere provento di furto. Le successive investigazioni venivano esperite mediante servizi di osservazione, controllo e pedinamento, suffragati da costante attività d’intercettazione telefonica ed ambientale, nonché mediante continuo riscontro con atti di polizia giudiziaria e con le denunce di furto sporte dalle vittime nei vari Comandi Stazione della Provincia.
Nel corso delle indagini venivano acquisiti gravi elementi indiziari a carico degli indagati, di cui alcuni già gravati da precedenti penali e di polizia i quali, a seconda del proprio ruolo, provvedevano: a commettere furti di motoveicoli, ad assemblare più pezzi appartenenti a ciclomotori diversi e ad alterare il numero di telaio dei veicoli provento di furto al fine di ostacolare l’accertamento della provenienza delittuosa dei mezzi. Inoltre, si accertavano ben 14 episodi di furto in abitazione, su pubblica via ed all’interno di veicoli in sosta, ed un episodio estorsivo, con la tecnica del cavallo di ritorno. Già nei mesi di novembre 2018, l’attività di intercettazione aveva permesso di acquisire importanti elementi di prova relativi alla responsabilità di uno degli indagati, in ordine al reato di tentato omicidio, mediante esplosione di colpi di arma da fuoco, nei confronti di un pregiudicato marsalese, il quale fu tratto in arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Marsala, unitamente ad un favoreggiatore. (25.05.20)