Schio (VI) - Laboratorio di marijuana sequestrato nel pieno centro storico (01.06.20)

Pupia Crime 2020-06-01

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https://www.pupia.tv - Schio (Vicenza) - Una serra fai da te in un locale nel pieno centro storico di Schio, passata inosservata fino a qualche giorno fa, quando i finanzieri della tenenza scledense hanno fatto irruzione in un appartamento adibito anche a laboratorio di produzione di marijuana, con all’interno piante essiccate da rivendere e una strumentazione assortita per un valore di svariate decine di migliaia di euro.

Nonostante i sospetti mirati su D.P., vicentino di 36 anni e soggetto ritenuto a monte della rete di spaccio, probabilmente gli stessi finanzieri non si aspettavano di trovarsi di fronte a un “arsenale” di prodotti fertilizzanti, ventilatori di aerazione e pompe di irrigazione, box serra e varia strumentazione tecnologica d’avanguardia per produrre le sostanze illecite in tempi rapidi. In pratica una filiera completa, con essiccazione e confezionamento compresi. Lo stupefacente prelevato dagli investigatori tra le prove prova consiste in 378 grammi di foglie di cannabis già essiccate appunto, 1 grammo di infiorescenza della stessa pianta, ma anche 35 grammi di salvia allucinogena – salvia divinorum la denominazione esatta – e funghi anch’essi allucinogeni. Inoltre, sono stati trovati anche 85 semi di canapa.

Ciò che più ha sorpreso chi ha varcato la soglia dell’appartamento del centro scledense, però, è stato l’armamentario allestito in uno spazio ristretto di un ex salotto. Vale a dire un bilancino di precisione, 3 essiccatoi, 51 flaconi di fertilizzante, 9 grinder, 100 cartine, 23 pastiglie di anidride carbonica, 3 pipe ad acqua “bong”, 7 lampade, 3 ventilatori, 5 kit per l’areazione dell’ambiente, 1 compressore, 1 vaporizzatore, 2 microscopi digitali, 4 igrometri, 4 pompe per l’irrigazione, 9 termometri digitali, 4 kit per misurazione del ph, 53 vasi e 17 confezioni di reagente. In un secondo stabile sempre di proprietà dell’arrestato – e poi rilasciato a piede libero -è stata sequestrata una pistola elettrica, meglio conosciuto come taser, detenuta illegalmente. Il 36enne, infatti, non aveva mai ottenuto la prevista licenza per disporne. Essendo incensurato, ha per ora evitato il carcere ma dovrò rispondere di due denunce: la prima per coltivazione di sostanze stupefacenti, la seconda per detenzione abusiva d’armi. (01.06.20)

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