https://www.pupia.tv - Smantellato un sodalizio criminale dedito allo spaccio di droga. Cinque arrestati: due italiani, di 42 e 47 anni, entrambi pregiudicati, destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Busto Arsizio, su richiesta della procura della Repubblica, e tre marocchini, di 20, 31 e 28 anni (i primi due irregolari e con precedenti) sottoposti a fermo di indiziato di reato.
I militari della compagnia di Gallarate, guidati dal capitano Matteo Russo, e in particolare i carabinieri delle stazioni dell’Arma di Vergiate e Sesto Calende, hanno iniziato l’operazione dalle prime luci dell’alba di mercoledì 10 giugno. L’attività è terminata poco prima delle 15. In tanti hanno segnalato il passaggio incessante delle auto dei militari, tra Gallarate, Somma e Vergiate, impegnati negli arresti. Il risultato è stato la “pulizia” dell’area boschiva tra Vergiate e Sesto, sino a qualche mese fa sicura, ultimamente presa di mira dagli spacciatori. Nel fitto della boscaglia la banda si era organizzata con efficienza aziendale. I pusher stavano all’interno dell’area verde preparando e pesando le dosi, ben protetti e pronti alla fuga in caso di intervento delle forze dell’ordine. Al limitare del bosco stazionavano invece i “collaboratori” di bassa lega.
In sei mesi, ovvero da quando le indagini hanno preso avvio dopo la segnalazione arrivata ai carabinieri sulle strane presenze notate in quei boschi, i militari hanno monitorato e filmato la situazione. L’attività di spaccio “apriva al pubblico” alle 10.30 e andava avanti con orario continuato sino alle 20.30. Sette giorni su sette. La banda riforniva una media di 70 clienti al giorno (l’attività si è attenuta soltanto durante il lockdown riprendendo subito dopo la riapertura). I carabinieri hanno effettuato 18 sequestri di droga di ogni genere: hashish, cocaina, marijuana ed eroina. Il cliente prenotava la dose con una chiamata o un messaggio allo spacciatore di fiducia. Veniva fissato un appuntamento, l’acquirente si fermava restando in auto mentre il cavallino di turno gli consegnava lo stupefacente incassando il denaro. In alcune occasioni il cliente arrivava in auto, ordinava alla vedetta che incassava il pagamento e consegnava la droga dopo essere andato a prenderla nel fitto della boscaglia.
La banda era molto ben organizzata e pericolosa, tanto che uno dei componenti girava armato di machete (i carabinieri in un’occasione sono riusciti a sequestrarlo e l’uomo ha tentato di rubarne un secondo). L’arma veniva utilizzata all’occorrenza anche per intimorire gli ignari cittadini che si addentravano nel bosco per una passeggiata disturbando l’attività di spaccio. Nel corso dei mesi i militari hanno raccolto immagini e testimonianze inequivocabili. E oggi sono scattate le manette. (10.06.20)