https://www.pupia.tv - I finanzieri del comando provinciale di Taranto hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti indagati nei cui confronti è stato eseguito anche un decreto di sequestro preventivo di disponibilità finanziarie per un ammontare complessivo di 6 milioni e 700mila euro.
I provvedimenti del gip del Tribunale di Taranto, Rita Romano, su proposta del sostituto procuratore Marzia Castiglia, sono stati emessi al termine di una complessa ed articolata attività di indagine condotta da militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Taranto sull’approvvigionamento e sulla vendita di gasolio agricolo destinato ad usi diversi da quelli consentiti. I reati contestati ai soggetti coinvolti a vario titolo, sono quelli di associazione per delinquere finalizzata al falso, alla sottrazione di imposta e all’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
In sintesi, l’attività illecita veniva perpetrata mediante l’approvvigionamento di ingenti quantitativi di gasolio agricolo (che sconta un’accisa agevolata) presso sei depositi commerciali compiacenti che facevano figurare le vendite a favore di soggetti aventi diritto utilizzando, a tale scopo, titoli autorizzativi (libretti Uma) artefatti e/o riconducibili a posizioni cessate oppure a titolari di aziende agricole del tutto ignari delle forniture oggetto di contestazione. Il gasolio veniva in realtà destinato a soggetti che ne facevano un uso non agevolato, per lo più autotrazione, per cui avrebbero dovuto pagare un’imposta ben maggiore. La commercializzazione del prodotto avveniva attraverso l’allestimento di veri e propri distributori abusivi, privi non solo di ogni autorizzazione amministrativa, ma anche di ogni basilare norma di sicurezza relativa al trattamento di materiale esplodente e incendiario, collocati di volta in volta nelle campagne dell’agro di Laterza.
Gli impianti erano costruiti in maniera artigianale, utilizzando motori di vecchie lavatrici collegati a pistole erogatrici e, solitamente, erano ubicati nei pressi di casolari abitati con conseguente rischio per la salute dei residenti. Nel corso delle indagini sono stati sottoposti a sequestro, nella flagranza di reato, cinque impianti di distribuzione. A seguito dei sequestri gli indagati trovavano una nuova collocazione e ricominciavano il loro lucroso business illecito. In una circostanza, addirittura, i militari hanno scoperto che gli autori della frode avevano sottratto il gasolio sottoposto a sequestro simulando un furto. (15.06.20)