"La democrazia è la peggior forma di Governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora". Con questa massima attribuita a Sir Winston Churchil possono essere sintetizzate alcune delle ragioni di chi si oppone al referendum sul taglio dei parlamentari, in programma i prossimi 20 e 21 settembre.

Nessuno, anche dalla parte del no alla riduzione, ritiene che il Parlamento italiano abbia bisogno di miglioramento. Ma nessuno degli stessi ritiene che la riforma portabandiera dei 5 Stelle sia la soluzione. Considerata, appunto, solo come un paletto che il Movimento vuole piantare a fini elettorali.

Dello stesso avviso è il deputato di Più Europa Riccardo Magi, schierato contro la sforbiciata da applicare alle due Camere. Queste le sue motivazioni ai microfoni di Luigia Luciani e Stefano Molinari.

Ecco il parere dell'Onorevole Magi a "Lavori in corso".

I cittadini non si sentono rappresentanti perché non c'è coerenza e non c'è coraggio anche delle proprie idee. Da una parte abbiamo il Partito Democratico che per tre volte ha votato no e all'improvviso ha cambiato idea perché sennò non sarebbe nato il Governo.

Dall'altra parte nel centro destra, una parte consistente pur dicendo di essere contraria aveva detto di non lasciare un consenso così immediato al Movimento 5 Stelle.

Ragionamenti dovuti quindi ad opportunismi di maggioranza e opposizione. Se si vuole fare un risparmio non lo si fa tagliando un pezzo di Parlamento. Quest'anno, in pochi lo sanno, si sono fatti 80 milioni di euro di risparmio rispetto all'anno scorso. E lo stesso vale per l'anno scorso rispetto l'anno precedente. Attenzione alla fregatura.

Avremo meno parlamentari con più potere. Avremo meno parlamentari che disubbidiscono al capo e che vi portano un punta di vista minoritario. E' il primo passo, ma nella direzione sbagliata. Se noi dovessimo parlare di nomine, potere e clientele, forse dovremmo cercare dalla parte del Governo. Stanno creando la casta più casta di prima. E questo è un inganno da smascherare".