Un qualificato chirurgo viene chiamato in un piccolo ospedale privato per operare un uomo in gravi condizioni a causa di un tentativo di suicidio: si tratta di Benedetto Parisi. In sala d'attesa si trova la compagna Giovanna Micheli, incinta di lui, che dà il consenso alla rischiosa operazione e sua madre, Immacolata, che si augura la morte dell'uomo, desiderando dare Giovanna in sposa a un avvocato amico di famiglia che lei ritiene più degno, per i sentimenti religiosi che invece Benedetto non ha più.
La narrazione, con continue analessi si intreccia con i primi anni di vita di Benedetto, ragazzino vivace e sfrontato che vive in un paesino agricolo dell'Alta Terra di Lavoro. Benedetto è orfano: di lui si occupa una zia nubile, che lo rimprovera, lo riempie di scrupoli religiosi e medita di sbarazzarsene affidandolo a un orfanotrofio. Di notte il ragazzo non riesce a dormire perché ha paura di certi rumori; la zia gli dice che sono rimorsi per le sue cattiverie, invece li causa lei stessa ricevendo uomini. Anche gli amici di Benedetto sono pervasi dagli scrupoli, temono di essere in peccato mortale per aver guardato, nascosti nei campi, sotto le gonne delle contadine intente alla raccolta. Mentre si appresta a ricevere la prima comunione, Benedetto riceve dal curato don Quirino l'effigie di sant'Eusebio, martirizzato sul rogo.
La notte stessa il ragazzo scopre per caso Giovanni un amante della zia, che si è nascosto dentro un armadio: la donna riesce a spacciarlo per sant'Eusebio, e impone al nipote di non dirlo a nessuno. Benedetto non è convinto ma alla fine ci crede. L'indomani infatti, prima di recarsi a scuola, affigge una preghiera scritta a sant'Eusebio nell'armadio dove ha scoperto Giovanni, ma proprio in quel momento la zia entra nella stanza e inizia a spogliarsi per fare un bagno, mostrandosi inavvertitamente nuda al nipote. Benedetto non ha poi il coraggio di confessare questo presunto peccato a don Quirino, e al momento della prima comunione, credendosi in sacrilegio, il ragazzo si sente soffocare dall'ostia e per la vergogna fugge via dalla chiesa precipitando in un dirupo, restando però incolume. La gente grida al miracolo e Benedetto viene condotto in processione fra le popolane che gli chiedono grazie. La zia coglie al volo l'occasione per liberarsene, dedicandolo al santo e facendolo accogliere in un convento francescano, in cui trascorre la giovinezza.
Benedetto cresce convinto di essere stato miracolato: lavorando come manovale nel convento di frati, si sente lontano dalle tentazioni del mondo. I frati si affezionano alla sua ingenua semplicità e aspettano un segno che indichi definitivamente al giovane la sua vocazione. L'abate vorrebbe che egli facesse esperienza del mondo, seguendo un venditore ambulante, zi' Checco, che si reca spesso al convento. Il ragazzo però sente ormai forte l'attrazione per l'altro sesso, come ha scoperto casualmente...