https://www.pupia.tv - Tre società, due con sede nella provincia di Modena e una nella provincia di Brescia, tutte formalmente attive nel settore edile, erano state create con l'unico scopo di assumere solo sulla carta il proprio personale.
Usate come centri di imputazione di tasse e oneri fiscali, contributivi, previdenziali ed assistenziali, facevano sistematico ricorso a indebite compensazioni d'imposta, grazie all'utilizzo di crediti inesistenti creati ad hoc con fatture per operazioni inesistenti. In particolare, venivano, disposti bonifici a favore di conti correnti esteri (ungheresi, romeni e croati) intestati a società straniere, con causali commerciali risultate riferite a operazioni inesistenti, con l'unico scopo di smobilizzare il denaro e farlo rientrare, in contante, nelle mani dei destinatari.
Su delega della Procura di Modena, li ha bloccati la Guardia di finanza di Modena, con il supporto di quella delle province di Bergamo, Brescia e Verona, dando esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare personale, emessa dal gip, nei confronti di cinque persone, di cui tre ora in carcere e due agli arresti domiciliari. Si tratta di quattro uomini e una donna, tutti italiani, tra cui un professionista, residenti in provincia di Bergamo: tutti sono indagati, insieme ad altre cinque, a vario titolo, per ipotesi di reato di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, infedele dichiarazione, indebita compensazione di imposte ed autoriciclaggio.
Contestualmente, sono state eseguite diverse perquisizioni fino a un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, pari a 7 milioni di euro. Oltre all'indebito vantaggio fiscale, come conferma il procuratore aggiunto di Modena, Giuseppe Di Giorgio, "gli indagati riuscivano ad ottenere anche il regolare rilascio del Durc e, quindi, abbattendo significativamente i costi di gestione dell'impresa, ad offrire a vari committenti manodopera a prezzi maggiormente concorrenziali rispetto agli onesti imprenditori". Solo grazie ad approfondite attività investigative, mediante indagini bancarie, pedinamenti, utilizzo di sistemi di rilevazione satellitare Gps, appostamenti ed intercettazioni, è stato possibile svelare e risalire al vero amministratore di fatto delle società, formalmente gestiti da prestanome. (09.06.21)