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"Non ci immischiamo con i carabinieri, non ci immischiamo con Falcone e Borsellino". Nel maggio del 2019 Maurizio Di Fede, uno dei sedici fermati del blitz antimafia a Palermo di oggi, vietò a una bimba di 7 anni di partecipare alla manifestazione contro la mafia per ricordare i giudici uccisi da Cosa nostra e per la quale la piccola si preparava con i compagni di scuola da un mese. L'episodio - una conversazione fra la mamma della bimba e il boss - è stato registrato nelle intercettazioni rilasciate dalla Polizia di Stato.
"La vicenda brutale dell'indagato che si scaglia contro la mamma di una bimba, che voleva andare come tutti i suoi coetanei a manifestare contro la mafia e la violenza, è la testimonianza plastica di quanto dia fastidio a Cosa nostra il cambiamento della coscienza civile della città, che non è più caratterizzata dall'omertà e dall'assuefazione alla sopraffazione, ma è, al contrario, una coscienza che urla e che non vuole più avere a che fare con Cosa nostra". A dirlo è il questore di Palermo, Leopoldo Laricchia, a proposito del divieto imposto dal boss.