Il mite intellettuale e studioso del Medioevo Alessandro #Barbero ha avuto l'onestà e il coraggio di dire che l'infame #tesseraverde della discriminazione è la quintessenza dell'ipocrisia. A tal punto che se Dante fosse ancora vivo collocherebbe indubbiamente - ha detto Barbero - quanti sostengono e appoggiano l'infame tessera verde in un girone apposito, quello degli #ipocriti.
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Ebbene, sono giunte immancabilmente e tempestivamente le reazioni livorose da parte degli intellettuali di completamento delle classi dominanti, del blocco oligarchico neoliberale. A tal riguardo si segnala come il "Corriere del #Siero", pardon il #CorrieredellaSera ha sguinzagliato i suoi giornalisti per abbaiare contro Barbero, che ha avuto il coraggio e l'onestà di opporsi alla infame tessera verde della discriminazione. Si è scatenata una vera e propria ira organizzata contro Barbero.
E ciò è un buon segnale, dacché appare ogni giorno più evidente la violenza reale e simbolica dell'ordine dominante. Come direbbe #DonChisciotte, ci abbaiano, caro Barbero: segno che stiamo cavalcando! Il fatto che le sinistre fucsia neoliberali e arcobaleniche siano arrivate perfino, sottolineo perfino, ad appoggiare l'infame tessera verde della #discriminazione a norma di #legge (l'equivalente dell'infame tessera del Ventennio), è la #prova definitiva del loro tradimento e della loro metamorfosi kafkiana, che le ha ridefinite come stampelle dell' #ordine dominante, indistinguibili dalle destre bluette.
RadioAttività, lampi del pensiero con #DiegoFusaro