Venezia-Padova - Frode in settore abbigliamento: sequestri per 8,5 milioni a imprese cinesi (10.05.22)

Pupia Crime 2022-05-10

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https://www.pupia.tv - I finanzieri del comando provinciale di Venezia e di Padova, all’esito di articolate indagini dirette dal Procuratore Europeo Delegato di Venezia (Eppo - European Public Prosecutor’s Office), hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per un valore superiore a 8,5 milioni di euro, pari al profitto di un’ipotizzata frode all’Iva nel settore del commercio dell’abbigliamento, perpetrato da imprese gestite da soggetti di origine cinese, con luogo di esercizio al Centro Ingrosso Cina di Padova.

Il provvedimento cautelare, che fa seguito a un ulteriore sequestro di denaro contante di circa 500mila euro nei confronti di un altro imprenditore cinese coinvolto nel medesimo contesto, costituisce l’epilogo di una complessa attività, allo stato nella fase delle indagini preliminari, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Venezia e dalla Tenenza di Piove di Sacco, quest’ultima in co-delega con il Gruppo di Padova.

Gli accertamenti avrebbero disvelato che sette imprese (società e ditte individuali) interessate dal provvedimento cautelare hanno annotato in contabilità fatture, che sono state ritenute relative a operazioni inesistenti quantomeno soggettivamente, poi confluite nelle rispettive dichiarazioni relative agli anni dal 2016 al 2020, per un imponibile di circa 39 milioni di euro, cui corrisponde l’Iva sottoposta a sequestro a titolo di profitto del reato.

Inoltre, l’analisi della documentazione sequestrata nelle numerose perquisizioni eseguite a febbraio scorso dalle Fiamme Gialle nonché dei flussi di fatturazione attiva e passiva di alcune imprese operanti presso il Centro Ingrosso Cina di Padova, vero e proprio hub distributivo di merce di origine asiatica, ha permesso di individuare una moltitudine di operatori economici che, dagli elementi raccolti, risulterebbero “imprese cartiere”, in quanto caratterizzate da elevati indici di pericolosità fiscale (mancanza di strutture aziendali e di personale, vita operativa molto breve e con amministratori irreperibili, significative esposizioni debitorie nei confronti del Fisco, inosservanza degli adempimenti fiscali), riconducibili formalmente a soggetti asiatici localizzati prevalentemente nelle province di Prato e Milano e con connivenze societarie in Grecia, Slovenia e Ungheria. (10.05.22)

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