Von der Leyen: verso le energie rinnovabili dopo la crisi ucraina

Askanews 2022-06-09

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Roma, 9 giu. (askanews) - La crisi energetica seguita all'invasione russa dell'Ucraina, la "guerra atroce", è anche un'opportunità per diversificare le fonti di energia e virare verso le energie rinnovabili. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, all'inaugurazione del festival New European Bauhaus che prende il via dal Maxxi di Roma e si incarnerà in centinaia di manifestazioni in tutta Europa.Parlando in un dibattito moderato da Monica Maggioni a fianco della presidente del MAXXi Giovanna Melandri e del ministro della cultura Dario Franceschini, nell'unico appuntamento pubblico di una giornata di colloqui che includono papa Bergoglio, Mario Draghi e Sergio Mattarella, von der Leyen ha insistito sul futuro e la necessità di rigenerazione degli ambienti umani.0:07-1:502:05-2:20"C'è un paradosso adesso. Sapete che l'economia russa si bada sui carburanti fossili, petrolio, carbone, gas, e noi siamo pesantemente dipendenti dall'energia russa nell'Unione Europea. A causa di questa guerra atroceche Putin ha scatenato contro l'Ucraina, abbiamo deciso di liberarci dalla dipendenza dei carburanti fossili russi: bene. Di liberarci dalla dipendenza da tutti i carburanti fossili. Ora dobbiamo farlo, e non è facile. Nel breve termine dobbiamo diversificare allontanandoci dalla Russia con altri fornitori, ma dobbiamo stare molto attenti a non legarci troppo ai nuovi fornitori che ci danno per esempio gas, ma a procedere immediatamente verso le energie rinnovabili e quindi a investire in modo massiccio nel sole, nel vento, nell'energia idricaquesto è il compito che attende tutti noi nell'Unione Europea, ma è rassicurante vedere tante iniziativePer esempio qualche settimana fa sono stata al Summit del Vento in Danimarca, dove quattro paesi membri che affacciano sul Mare del Nord hanno detto 'creeremo un parco eolico che a termine sarà in grado di fornire energia a 50 milioni di case nell'Unione, solo con il vento".L'altra dimensione è l'avvio delle ristrutturazioni, perché non dobbiamo scordare che il 40% delle emissioni nocive viene dai palazzi, dalle cucine e dal riscaldamento. Il 40%, è moltissimo.

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