https://www.pupia.tv - 150 uomini della Guardia di Finanza hanno eseguito 17 arresti (15 in carcere e 2 ai domiciliari), disposte dal Tribunale di Foggia, nei confronti di soggetti, anche pregiudicati, attivi tra i comuni di San Nicandro Garganico e altri dell’area nord garganica, indiziati per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e per violazioni della normativa in materia di armi.
Il provvedimento giunge all’esito di indagini preliminari svolte, sotto il coordinamento e la direzione della Procura di Foggia, dalla Tenenza di San Nicandro Garganico con la collaborazione dei reparti speciali del Corpo (Scico di Roma e Gioc di Bari) che, a seguito del sequestro nell’agosto 2020, nell’agro di San Marco in Lamis, di una maxi piantagione di marijuana di 5.100 piante, hanno messo sotto osservazione e ricostruito la mappa e filiera dello spaccio di sostanze stupefacenti a San Nicandro, dal rifornimento alla cessione al dettaglio, quest’ultima spesso estesa ad altri Comuni dell’area nord garganica. In occasione della scoperta della maxi piantagione fu arrestato in flagranza di reato un pregiudicato armato di pistola con matricola abrasa trovato nel fondo a curare la coltivazione delle 5.100 piante di canapa indiana, e denunciati a piede libero altri tre soggetti che avevano collaborato alla cura della piantagione.
Emergeva che i denunciati gestivano due circoli ricreativi privati della città, interessati da un anomalo e quanto mai sospetto viavai di gente, soprattutto ragazzi di giovane età che si intrattenevano all’interno del locale per pochi minuti. I finanzieri, insospettiti anche dal fatto che il perimetro esterno dei circoli fosse eccessivamente “sorvegliato” con sofisticati sistemi di videoripresa, che gli ingressi fossero assicurati da doppie porte blindate e grate in ferro alle finestre, mettevano in atto alcuni servizi di controllo del territorio, riscontrando che la maggior parte dei soggetti che accedevano ai circoli per uscirne dopo pochi istanti, venivano trovati in possesso di dosi di stupefacente di vario tipo (marijuana, hashish e soprattutto cocaina).
Da lì scattavano attività di intercettazione ambientale, veicolare, telefonica e telematica, e di geolocalizzazione. Le immagini delle telecamere installate e le conversazioni intercettate nei circoli privati permettevano di appurare che gli stessi erano tutt’altro che “luoghi di ritrovo o ricreativi”, organizzati e gestiti come veri e propri “supermercati della droga” aperti a qualsiasi ora per permettere ai numerosi avventori di acquistare stupefacente anche a notte fonda. Le attività investigative, concluse nel giugno 2021, hanno permesso di raccogliere concreti indizi a carico degli indagati per più di 2.500 episodi di spaccio di sostanze stupefacenti tipo hashish, marijuana e soprattutto cocaina, cedute anche a minorenni o in luoghi pubblici alla presenza di bambini che giocavano ignari e indifesi. (17.06.22)