Dublino, 11 lug. (askanews) - È difficile raccontare la poesia in una mostra, ma se il poeta è Seamus Heaney e a organizzare l'esposizione è la National Library of Ireland, cui la famiglia dello scrittore ha donato il suo archivio, allora è più facile capire il fascino sottile e inesorabile che si percepisce attraversando i locali della Bank of Ireland di Dublino, che ospita il progetto espositivo intitolato "Listen Now Again". Accanto ai ritratti di Heaney, premio Nobel per la Letteratura del 1995, si possono vedere manoscritti originali, appunti, libri, registrazioni audio. Perfino la scrivania, molto ordinaria, sulla quale il poeta ha lavorato per anni. E poi c'è l'Irlanda, ci sono i paesaggi di una vita, la contea di Derry, Belfast e infine Dublino.A poco a poco i vari tasselli della mostra prendono un senso, che può essere diverso per ciascun lettore e ciascun visitatore, andando a comporre un ritratto che è dell'uomo, uno che a livello letterario se la gioca con i mostri sacri irlandesi: Yeats, Joyce, Beckett, ma anche, e questo è strano e affascinante, della sua poesia, che ci si svela come nata da luoghi, paesaggi, momenti comuni vissuti ad angoli di strada o in qualche frammento di luce nell'ordinario. E poi c'è l'impegno politico, la fatica con cui Heaney ha lottato per riuscire a scrivere dell'Irlanda del Nord, il suo attivismo. Così che è difficile non emozionarsi quando, dietro il discorso per il Nobel, si vede esposta la prima pagina di un quotidiano con la notizia del massacro della Bloody Sunday.Si chiude con uno degli ultimi messaggi che il poeta, morto nel 2013, ha scritto alla moglie: "Don't be afraid", non avere paura. Un artista irlandese lo ha trascritto su un muro a Dublino, quasi fosse un'opera di Christopher Wool. Si lascia la mostra con quella scritta negli occhi, quelle parole che in qualche modo sono contenute anche nel sorriso di Seamus Heaney, poeta.(Leonardo Merlini)