"Adesso lei è più moderata perché ha capito come si prendono i voti. Non è incoerenza, l'hanno fatto tutti. Si cambia, funziona così". Giorgia Meloni fiuta il definitivo sorpasso sulla Lega di Salvini al nord Italia e si prende piazza del Duomo di Milano con un discorso di un'ora che esalta i suoi fedeli. Applaudono tutti, sempre, a ogni pausa retorica della loro leader. Anche quando espone le sue misure sull'energia, che unite al forte atlantismo maturato con il conflitto ucraino, rendono il suo programma non così dissimile dall'agenda Draghi: "Proposte uguali? Sono punti di vista", taglia corto una militante di Fratelli d'Italia. Parte l'inno di Mameli (partirà tante volte nel corso del pomeriggio) e sventola una bandiera con lo stemma sabaudo: "Questa è originale", si vanta chi la espone. "Perché lo stemma monarchico? Fa parte della nostra storia", replica a domanda esplicita. Un ragazzo espone orgoglioso un cartello con scritto "Genitore 1 cerca Genitore 2": "Sono favorevole anche alle adozioni, questa è solo una provocazione", dice, rifiutandosi però anche solo di commentare il tema delle famiglie arcobaleno riportato nel dibattito dalla vicenda del cartone Peppa Pig. Meloni intanto continua a scaldare la folla che a una piccola contestazione di giovani studenti risponde a tono con il coro "Giorgia-Giorgia". "Ci hanno identificato e stracciato un cartello solo perché - racconterà una di loro - ogni tanto gridiamo qualcosa. Noi giovani non vogliamo un governo conservatore. Le tue proposte potranno piacere a un anziano, non di certo a noi. Ciao Giorgia, un bacio". di Andrea Lattanzi . L'ARTICOLO Elezioni politiche 2022, l'allarme dell'Unione universitari: "Costretti ad astensionismo, studenti fuori sede tagliati fuori" Di Edoardo Bianchi