Roma, 16 set. (askanews) - A poco più di un anno dalla sua nascita Organon rinnova il suo impegno per la salute femminile attraverso il lancio della strategia ESG Her Promise, un progetto per rilanciare la natalità e migliorare la gestione della cronicità e sostenibilità. L'azienda farmaceutica dedicata alla salute delle donne ha organizzato a Roma un incontro con tutti i principali stakeholder (istituzioni, società scientifiche, associazioni) proprio per far luce sulle principali sfide socio-sanitarie dei prossimi anni. In Europa il calo delle nascite sta raggiungendo cifre record, ed è necessario invertire la rotta, bisogna affrontare l'impatto crescente delle malattie croniche, e assicurare l'accesso alle terapie. Tra gli obiettivi chiave di Her Promise, c'è anche la prevenzione di 120 milioni di gravidanze non programmate entro il 2030. In Italia, una gravidanza su 4 è imprevista, come diretta conseguenza della poca conoscenza di una corretta pianificazione familiare. La dottoressa Rosetta Papa, ginecologa, spiega:"Noi ci accorgiamo che la contraccezione è ancora, diciamo, un territorio abbastanza inesplorato, soprattutto al centro-sud. C'è un debito informativo da parte della Sanità pubblica, e devo dire anche della scuola, per quanto riguarda queste tematiche, cioè gli adolescenti non sanno quasi nulla ma vorrebbero avere delle informazioni. Se una donna non può o non vuole avere una gravidanza fa ricorso all'interruzione, ora anche il percorso dell'interruzione di gravidanza è un percorso accidentato. Informare significa informare sui diritti di salute, alla fin fine, questo credo che sia un obiettivo ambizioso ma che però dobbiamo assolutamente raggiungere".A proposito del tema della natalità e delle iniziative che l'Italia dovrebbe mettere a punto per fermare il calo demografico, il professor Luca Mencaglia, coordinatore del tavolo tecnico per la ricerca e la formazione nella prevenzione e cura dell'infertilità del Ministero della Salute, spiega: "Siamo il Paese che ha un indice di natalità peggiore al mondo, peggio di noi c'è solo il Giappone."Non sono sufficienti delle misure sanitarie, sono necessarie delle misure sociali per promuovere la fertilità, per fare delle campagne informative, sociali, di cui abbiamo un bisogno disperato. L'altro punto, ovviamente, è una serie di misure sociali che possano favorire la natalità, la possibilità di avere una gravidanza, che non sono solo misure tecniche ma misure necessarie per favorire la possibilità che una donna possa avere una gravidanza consapevole, protetta, senza perdere il lavoro, senza avere problemi nella gestione della propria vita sociale".