Roma, (askanews) - L'8 novembre la Repubblica dell'Azerbaigian celebra il Giorno della Vittoria, in occasione della fine della Guerra Patriottica di 44 giorni, che per Baku significa il ripristino dell'integrità territoriale e la liberazione dalla presenza armena, dopo più di 30 anni, di oltre 300 insediamenti, tra cui la città di Shusha, che occupa un posto speciale nella storia e nella cultura dell'Azerbaigian.Per l'occasione l'Ambasciata dell'Azerbaigian ha aperto le porte della sua nuova sede nel cuore di Roma e ad accogliere gli ospiti è stato l'ambasciatore designato Rashad Aslanov.Nel corso della serata è stato sottolineato come l'Azerbaigian promuova un'agenda di pace e di sviluppo nella nuova realtà geopolitica emersa post-conflitto, con progetti su larga scala per la bonifica dei territori liberati, che sono contaminati dalle mine armene. Progetti di restauro e ricostruzione a cui partecipano anche le aziende italiane. E proprio il rapporto tra Italia e Azerbaigian resta a un livello altissimo, grazie al partenariato strategico tra i due Paesi.Nel corso dell'evento è stata inaugurata la mostra del fotografo azerbaigiano Emil Garabey, talentuoso artista residente attualmente nella capitale italiana che nel suo viaggio a Shusha ha immortalato le testimonianze storiche di questa perla dell'Azerbaigian, capitale della cultura del Paese.La mostra esposta nella sede del Centro Culturale dell'Azerbaigian, ospitato all'interno dell'edificio dell'ambasciata azerbaigiana, ha il titolo emblematico "da Roma a Shusha", ad indicare non solo il percorso fotografico di Emil Garabey, ma anche il legame intenso tra Italia ed Azerbaigian, che sempre di più coinvolge non solo gli ambiti politici ed economici, ma anche culturali.