Da Tonino Zugarelli a Vincenzo Franchitti. Da Claudio Panatta a Marco Girardelli. Ma anche l'attuale CT della nazionale italiana di Coppa Davis Filippo Volandri. Le glorie del tennis italiano si sono ritrovate al circolo sportivo della Corte dei Conti a Roma - presieduto dal magistrato Stefano Castiglione - per una serata all'insegna del celebre giornalista, scrittore, poeta e studioso Gianni Clerici. A riunirli sotto un unico tetto è stato l'ex presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato, che di Clerici era personalmente amico e con cui condivideva la passione per questo sport. "La sua capacità di passare da un tema all'altro era straordinaria. Era una miniera", ha detto Amato. "Gianni era un poeta. Andava al di là del tennis giocato, ti raccontava e romanzava la partita in un modo che solo lui riusciva a fare", ha aggiunto Volandri. Al centro della serata c'è stato inoltre il ruolo di Clerici nella promozione del Club delle Balette, l'associazione nata intorno al ritrovamente in Italia di alcune antiche palline del '500 utilizzate nello sport rinascimentale della Pallacorda, che con il francese "Jeu de paume" si contende il ruolo di antenato del tennis attuale. "Su qualunque questione abbiamo un problema di primato con i cugini francesi - ha spiegato Amato -. Il tennis l'hanno inventato gli inglesi. Ma per quanto riguarda l'antenato, la Pallacorda italiana ha accompagnato nei secoli il Jeu de paume". E le Balette potrebbero presto volare oltreoceano per essere esposte nel museo della International Hall of Fame di tennis di Newport, negli Stati Uniti, a cui Clerici, prima di morire, ha donato una parte della sua collezione personale di memorabilia di questo sport. Di Francesco Giovannetti