Roma, 23 gen. (askanews) - "Il Consiglio Nazionale dei Geologi è consapevole che un riordino della materia relativa ai contratti pubblici sia ormainecessaria, e quindi ritiene apprezzabile e meritoria l'iniziativa intrapresa per affrontare e risolvere i nodi presenti nel vecchio testo, in un'ottica di snellimento e semplificazione. Vanno, tuttavia, apportati opportuni correttiviper consentire il raggiungimento degli obiettivi prefissati e, al contempo, per non inficiare in qualche modo l'efficacia del provvedimento finale. In quest'ottica, la semplificazione delle procedure ed i tempi contingentati per gli affidamenti e gli appalti, non renderebbero i risultati finali all'altezza delleaspettative, se non accompagnati, o meglio presupposti, da elementi quali la centralità della progettazione. Tale preoccupazione, comune a tutti i professionisti dell'area tecnica, sorge in considerazione della prospettata riduzione qualitativa, oltre che quantitativa, di fasi del progetto e dellaliberalizzazione del subappalto, anche per i servizi di ingegneria e architettura ed altri servizi tecnici. Il nuovo testo, così come trasmesso al legislatore, infatti, cancella uno degli obiettivi fondamentali, previsto nella versione ad oggi vigente, che contribuisce per primo a rendere gli interventieffettivamente cantierabili, realizzabili e sicuri, ovvero "la compatibilità geologica, geomorfologica e idrogeologica" da valutarsi in elaborati specialistici dedicati. Avere un quadro esaustivo delle condizioni geologiche nell'ambito territoriale significativo consente di prevenire eventuali rallentamenti nell'esecuzione delle opere, evitando, nel contempo, i danniambientali che si sono generati nel passato. Tale chiarezza del quadro, assicurato per gli aspetti di competenza dal geologo, spesso, assume anche una rilevanza economica e sociale, prevenendo rischi sia nella realizzazione dei lavori sia nell'utilizzo delle opere realizzate. I geologi sono impegnatisempre più spesso in interventi tecnici, anche per la protezione civile, in occasione di eventi calamitosi, sempre più frequenti sul fragile territorio italiano. Questi sono i motivi per cui il ruolo della geologia non può essere mortificato, rappresentando una componente fondamentale, sia per la prevenzione che per indirizzare la progettazione degli interventi che impattano sul territorio, comprese le opere esistenti, come ad esempio la messain sicurezza delle infrastrutture, la rigenerazione urbana, la riqualificazione ambientale e non solo. In tale ottica, ormai da 30 anni, il legislatore ha previsto, in maniera specifica, in tutte le disposizioni in materia di appalti, il divieto di subappalto della "Relazione geologica"; tale previsione può edeve rientrare, per la sua particolarità, ancora oggi, tra le attività che non sono subappaltabili, anche alla luce della normativa europea di riferimento".Lo ha riferito Francesco Arcangelo Violo, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, intervenuto in audizione in commissione ambiente alla Camera, nell'ambito dello schema di decreto legislativo recante codice dei contratti pubblici.