Milano, 1 feb. (askanews) - Il traguardo è l'estate: a Helsinki si "spera" di entrare nella Nato prima del prossimo vertice dell'Alleanza Atlantica, anche se esistono fattori di "fondamentale importanza" come la Turchia o l'Ungheria che non hanno ancora dato luce verde, e rimane il proposito iniziale e fondamentale di aderire "mano nella mano" con la Svezia. A spiegarlo in un'intervista video ad askanews Terhi Suominen, la Segretaria generale del Consiglio Atlantico di Finlandia (ACF), organizzazione indipendente ma chiave in questo momento storico per Helsinki."Io spero che sia prima del prossimo vertice Nato che si terrà a Vilnius nel luglio 2023 (11 e 12 luglio, ndr). Ci sono ovviamente punti interrogativi e speculazioni sull'eventualità che la Finlandia entri insieme o no con la Svezia, ma spero che l'allargamento avvenga prima del summit", afferma.Tuttavia ora tra gli Alleati, ce ne sono due, Turchia e Ungheria che si sono messi di traverso. Ma Suominen si dice fiduciosa: "Sono convinta che molti Paesi della Nato, nostri futuri alleati, stiano facendo molto dietro le quinte"."Il fattore Erdogan è cruciale come sappiamo. Finora, 28 degli attuali 30 Stati membri della Nato hanno ratificato i protocolli di adesione alla Nato di Finlandia e Svezia. Stiamo aspettando la ratifica di Turchia e Ungheria. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto chiaramente che le negoziazioni con la Svezia non stanno andando da nessuna parte. E questo riguarda anche la Finlandia".Suominen, poco meno di un anno fa, ha visto un cambio repentino di opinione pubblica nel suo Paese alla luce dell'invasione russa dell'Ucraina, e una scelta politica che ha portato Helsinki e Stoccolma a bussare alle porte dell'Alleanza. E la Finlandia, già parte dell'Ue, con i suoi 1.300 km di confine con la Russia, ha archiviato decenni di neutralità.Intervista di Cristina GiulianoMontaggio: Linda VerzaniImmagini: askanews, afp, Nato