Riga, 24 apr. (askanews) - "Questo poster simboleggia ciò che sta accadendo ora e da un anno intero. Ciò a cui non ci sarà fine e del quale nessuno vede la fine o cosa ne verrà fuori".A parlarci Yulia Ogureeva, rifugiata ucraina a Riga. Viene da Dnipro e vive nella capitale lettone con i suoi due bambini. E proprio sui bambini, ci spiega, sulla loro psicologia e sulle loro vite, è caduto tutto il peso della guerra."Ebbene, la cosa peggiore è che muoiono persone innocenti, ma in realtà sono solo soldi, tanti soldi, la guerra è tanti soldi, e le persone ne soffrono, probabilmente anche i bambini. Ne ho due e il mio figlio maggiore, ha nove anni, vuole tornare a casa da suo padre e suo padre è lì".In guerra? le chiediamo noi. "Sì, beh, il papà vive in Ucraina, e io sono qui con i bambini e mio figlio ha appena avuto un momento così, è dura psicologicamente, non vuole fare niente, va a scuola, ma non vuole studiare, vuole solo tornare a casa e fa fatica. No, è impossibile abituarsi, ma a volte ci provi"La stessa Yulia ci spiega che i rifugiati sono molti a Riga. Il 22, sabato, si è tenuto un incontro di beneficenza il cui ricavato sarà devoluto ai bambini e alle necessità dell'Ucraina.Intervista di Cristina Giuliano e Serena SartiniMontaggio di Alessandra FrancoImmagini askanews, afp archivio