Palermo, la Filca Cisl dedica targa e murale a Piersanti Mattarella

Giornale di Sicilia 2023-05-31

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La sala convegni della sede della Filca Cisl in via Cerda a Palermo porta il nome di Piersanti Mattarella. La targa e il murale, realizzato dall'artista Nanno Gandolfo, in ricordo dell'ex presidente della Regione, sono stati svelati durante una cerimonia alla presenza, tra gli altri, di Sergio D'Antoni, segretario regionale della Cisl in quegli anni, Leoluca Orlando, il segretario nazionale della Filca Cisl, il segretario regionale della Filca Cisl, Paolo D'Anca e il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. “L’iniziativa nasce dal fatto che oggi il sogno nel cassetto è più reale di ieri – spiega Paolo D’anca -. L’idea parte dalla Filca Sicilia perché il mondo del lavoro deve essere al fianco della politica, quella sana, quella con le carte in regola per far sì che la Sicilia faccia quello scatto che attende di fare da 40 anni”. Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, definisce Mattarella “un grande esempio, un siciliano coraggioso, un grande statista, un uomo delle istituzioni che ha fatto del principio della corresponsabilità un elemento centrale della sua esperienza politica. Bisogna tenere fermo il rapporto tra sviluppo e legalità – continua Barra – e questa iniziativa è il minimo sindacale che si poteva fare per ricordare nella casa dei lavoratori l’esperienza e il lascito di Piersanti Mattarella”. Leoluca Orlando, ex sindaco di Palermo, condivide i suoi ricordi. “Sono stato il suo consigliere giuridico e va ricordata la testimonianza che lui lascia a questa nostra regione e alla politica italiana. Un uomo di fede che sapeva essere profondamente laico – lo descrive così Orlando – che aveva un grande rispetto del primato della politica ma la considerava un servizio. La sua era una grande volontà di cambiamento che però si univa all’ottimismo della ragione. Lui era convinto che fosse possibile realizzare una Sicilia diversa e migliore. Ha vissuto troppo avanti rispetto ai tempi nei quali avrebbe dovuto vivere. La politica e la mafia lo hanno ucciso. Restiamo ancora in attesa di conoscere chi sono i mandanti esterni, chi è stato l’esecutore materiale di quel terribile delitto. L’assenza di verità e giustizia lascia un grande interrogativo . Resta in persone come me la certezza che uomini politici contemporanei a Piersanti Mattarella hanno sicuramente accettato che venisse ucciso, forse hanno anche concordato di ucciderlo”. Anche Sergio D’Antoni, segretario regionale della Cisl in quegli anni, si lascia andare ai ricordi. “Ognuno di noi aveva le sue incombenze e ci vedevamo la sera, dalle 21 fino a mezzanotte – racconta -. Ci univa non solo un’amicizia , un vero rapporto politico autonomo che stava cambiando la Sicilia, purtroppo come sappiamo, interrotto drammaticamente”.

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