La scala della vergogna è quella che già due anni fa ha costretto Pio a rinunciare a frequentare la scuola e a perdere l’anno scolastico. A Nocera Superiore, la sede distaccata dell’istituto artistico “Alberto Galizia” di Nocera Inferiore sorge all’interno del complesso sanitario dell’ex ospedale psichiatrico Materdomini, dove attualmente sono ancora dislocati, in un’ala dello storico fabbricato adiacente anche al Santuario mariano, uffici ed ambulatori del Distretto sanitario 60 dell’Asl.
Maria Speranza, mamma di Pio, quest’anno non intende che la storia si ripeta e ha chiesto aiuto, lanciando un appello alle autorità, Provincia in primis, affinché suo figlio possa frequentare regolarmente l’istituto, al pari dei suoi compagni. «Pio ha problemi di deambulazione, ma camminare su quella scala è pericoloso per tutti», ha detto Maria, che continua a far vedere a tutti le lettere di sollecito che la dirigente dell’istituto, Maria José Vigorito , sta inutilmente mandando da settimane alla Provincia.
Due anni fa, per lo stesso problema, la donna ha preferito non mandarlo più a scuola e ovviamente Pio perse l’anno. «Ora è iniziato il secondo Liceo, ma Pio avrebbe dovuto frequentare il terzo anno - ha continuato amareggiata la donna - . Prima con l’auto portavo mio figlio fin davanti l’ingresso, ma un nuovo pericolo di crollo ha portato la Provincia ad interdire l’accesso dall’ingresso principale, costringendo tutti, docenti, personale e studenti, ad utilizzare la scala di emergenza per entrare ed uscire dal plesso scolastico. È quella scala, per l’appunto, andrebbe usata solo in condizioni di emergenza. Attualmente, invece, è l’unica via di accesso alla scuola. (Luisa Trezza)