Roma, 19 ott. (askanews) - Altroconsumo ed Erion WEEE hanno presentato l'indagine "RAEE: Chi l'ha visto?" che, per 6 mesi, grazie all'utilizzo di tracker GPS, ha seguito i percorsi di oltre 350 Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche dal momento dell'uscita dalle case dei consumatori fino alla loro destinazione finale. Di come è stata realizzata la ricerca e delle principali evidenze raccolte ha parlato Irene Pellucchi, Strategic Development and Innovation Specialist, Erion WEEE: "La ricerca è stata realizzata insieme ad Altroconsumo perché volevamo dare evidenza ai cittadini e ai consumatori di quelli che sono i sistemi informali, cosiddetti paralleli, che ci fanno sfuggire centinaia di RAEE. Abbiamo deciso di inserire un GPS nei rifiuti elettronici, riscontrando alcuni destini anomali. 175 rifiuti sono finiti in impianti autorizzati, altri sono arrivati in altre destinazioni. Quello che chiediamo, insieme ad Altroconsumo, è un maggior controllo e la verifica dei destini informali". È intervenuto poi Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE, in merito agli effetti della dispersione e le azioni da intraprendere per contrastare questo fenomeno. "Dal punto di vista ambientale i RAEE contengono sostanze anche inquinanti e quando finiscono a soggetti interessati al tornaconto economico piuttosto che al tema ambientale creano diversi problemi. Il settore del riciclo virtuoso soffre del fatto che gran parte dei RAEE vengono dirottati chissà dove. Credo sia un problema di controllo, il nostro è un Paese dove i controlli sono scarsissimi e i soggetti che vogliono vivere nell'ombra se ne approfittano". In Italia più di 1 RAEE su 3 sfugge alla corretta filiera, con ricadute ambientali ed economiche per il Paese.