Crotone, 17 dic. (askanews) - Palazzo Mangeruca, l'ecomostro abusivo confiscato alla 'ndrangheta, presente da decenni a Torre Melissa, nel Comune di Melissa, in provincia di Crotone, simbolo del degrado urbano e del potere criminale, è stato finalmente abbattuto, domenica 17 dicembre, alle ore 13.19.L'edificio, un ex mobilifico, di 6 piani - 6000 mq -, che si trovava sulla statale 106, ed era stato dapprima sequestrato (nel 2007) e successivamente confiscato (nel 2009) a Costantino Mangeruca, presunto prestanome della cosca "locale" di 'ndrangheta, è stato fatto implodere grazie alla tecnica della distruzione controllata attraverso 400 chili di dinamite in microcariche. In occasione di questa storica giornata per la Calabria, erano presenti alla demolizione, il governatore della Regione, Roberto Occhiuto, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il vice ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, e il generale Teo Luzi, comandante generale dell'Arma dei Carabinieri.L'abbattimento dell'ecomostro di Torre Melissa, che da anni deturpava uno dei tratti di mare più belli della costa crotonese, nasce da una precisa volontà della Giunta della Regione Calabria, presieduta da Roberto Occhiuto, che il 15 maggio 2022 aveva approvato - su proposta dell'allora assessore al Turismo, Fausto Orsomarso - una delibera che stanziava 700mila euro per la distruzione di Palazzo Mangeruca e la successiva realizzazione di un'area camper."La Calabria distrugge ciò che la 'ndrangheta ha costruito abusivamente, deturpando il nostro territorio. Lo Stato è più forte della criminalità organizzata", ha dichiarato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto.