Intervista completa
La Strada all’Altezza degli Occhi
Roma Teatro Marconi
Dell’insostenibile pesantezza dell’esistenza
Nascere, morire, e in mezzo vivere o perlomeno a cercare di farlo… Se volete questo potrebbe essere il sunto della piece teatrale che con l’attrice Tiziana Sensi va in scena in questi giorni a Roma al teatro Marconi. Dunque, Sul nascere è stato scritto Molto sul vivere non ne parliamo, e sul morire, figurati, persino alla noia, e quindi che cosa potrebbe raccontarci di più questa commedia? Quale nuovo spunto potrebbe trovare per affascinarci e farci muovere dalla comoda seduta del nostro divano serale? Rileggiamone insieme alcuni particolari per cercare di capirlo, due attori, un uomo e una donna, uno scantinato, delle finestre all’altezza della strada, una notte… La pioggia… Il gas, la disperazione e in fondo, la solitudine, la grassa solitudine messa lì a sancire con chiarezza l’inutilità di una vita… oppure di tante vite, quelle di tanti vermi che strisciano all’altezza della strada, guardando dritti a pochi centimetri dalla terra, soli e dimenticati dai più. Questo, questo è il flusso che scorre all’interno delle vene di questa opera teatrale, il senso della vita del nulla, della trasparenza, della dimenticanza, dell’assenza… Della disperazione allora? No, forse no, forse la speranza dell’esistenza dell’altro c’è, sopravvive come l’ultima fiammella di un camino che si sta spegnendo, quella che protesta perché tutti gli altri si sono spenti continuando a raccontarsi che, in fondo, il fuoco si può accendere ancora se solo qualcun altro si unisse al canto della sua vita… fosse anche un angelo caduto sulla terra… Bene, sedetevi e guardate la commedia, e poi mi fate sapere…
Articolo ed intervista di Alberto Marolda