Donare un piatto caldo e un po' di speranza a chi si trova in una situazione di crisi. È la missione del Dipartimento solidarietà emergenze della Federazione italiana cuochi, che dal 2016 arriva nei luoghi colpiti da calamità naturali o da guerre. "Essere cuoco volontario di Protezione civile vuol dire far mangiare bene e nutrire le persone". Lo dice il presidente nazionale del Dse, Roberto Rosati, che in occasione del terremoto del centro Italia, nel 2016, ha guidato oltre 300 cuochi. È stata la prima grande catastrofe che ha visto il dipartimento in azione. Ma i cuochi del Dse operano anche a livello internazionale. Dall'inizio del conflitto con la Russia, sono quattro le missioni che i volontari hanno svolto in Ucraina in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II. . Di Michela Pagano e Roberta Chiarello