Milano, 21 mar. (askanews) - Un algoritmo che può prevedere le fasi della vita fino alla morte con una precisione superiore al 70 per cento. È il frutto del lavoro di alcuni ricercatori dell'Università tecnica della Danimarca, che stanno sfruttando l'intelligenza artificiale e i dati di milioni di persone per aiutare ad anticipare le fasi della vita di un individuo fino alla morte.I creatori di life2vec vogliono esplorare modelli e relazioni che i cosiddetti programmi di deep learning possono scoprire per prevedere un'ampia gamma di "eventi della vita", sanitari o sociali. "La cosa interessante, da un punto di vista scientifico, è che l'algoritmo che abbiamo elaborato può davvero prevedere non solo la vita e la morte. Quindi non è solo un calcolatore di morte, ma può prevedere qualsiasi cosa per cui si hanno dati di addestramento", ha spiegato Sune Lehmann, professore alla DTU.L'algoritmo utilizza un processo simile a quello di ChatGPT, ma analizza invece le variabili che influiscono sulla vita come la nascita, l'istruzione, le prestazioni sociali o anche gli orari di lavoro.Pernille Tranberg, un'esperta danese di etica dei dati, ha ricordato che algoritmi simili sono già utilizzati da aziende come le compagnie assicurative e ha messo in guardia da un possibile uso negativo di questi modelli: "Può essere usato contro di noi per discriminarci in modo da dover pagare un'assicurazione più alta o non poter ottenere un prestito in banca, o non poter ottenere l'assistenza pubblica o qualunque altra cosa".La base del modello life2vec sono i dati anonimi di circa sei milioni di danesi, raccolti dall'agenzia ufficiale di statistica danese. Quando si tratta di prevedere la morte, l'algoritmo, sostengono i ricercatori, ha ragione nel 78% dei casi.