«Oltre ai grandi investimenti strutturali che stiamo portando avanti, stiamo rafforzando ancora di più la linea di sviluppo che nell’ultimo biennio ha visto crescere il corpo docente dalle 1.473 unità dell’1 novembre 2021 alle attuali 1.724 unità, con un incremento superiore al 17%». Il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, sciorina numeri e obiettivi della nuova programmazione dell’ateneo palermitano. Tra l’eliminazione del numero chiuso nel dipartimento di medicina, network sempre più ampio con aziende e università estere, fondi Pnnr spesi e risorse del Miur, UniPa diventa sempre più ambiziosa. Obiettivo finale trattenere le intelligenze siciliane «evitando il pellegrinaggio verso il Nord - ha sottolineato Midiri - un circolo vizioso che va interrotto che crea un doppio danno alla nostra terra e alle famiglie: formiamo lavoratori e menti che poi cediamo alle realtà del settentrione, costringendo le famiglie e dover ancora sovvenzionare i propri figli, vittime almeno nei primi anni, di stipendi bassi rispetto all’alto costo della qualità della vita». Per invertire la rotta, sono state stanziate grandi risorse per il reclutamento «di giovani ricercatori con 119 procedure, il triplo rispetto a quelle bandite nel 2023 - spiega ancora il rettore - la presenza dell'Ateneo nei principali centri della Sicilia occidentale mette in evidenza il suo ruolo a favore di un rapporto costruttivo con l'intero territorio di riferimento, tanto che per rafforzare la docenza strutturata molti ricercatori e professori ordinari neo-reclutati svolgeranno le attività didattiche presso i poli territoriali per almeno 5 anni». Un messaggio forte per le popolazioni di Trapani, Agrigento e Caltanissetta: «Comunichiamo che vogliamo inviare le nostre migliori risorse - sottolinea Midiri - questo per mettere gli studenti di queste aree, per noi strategiche, nelle condizioni di poter dire che l’offerta formativa fatta nei poli territoriali sono le migliori scelte. Una misura in chiara corrispondenza con l’aumento delle iscrizioni da record: quest’anno abbiamo toccato i 47 mila studenti».
L’università prosegue sulla creazione di corsi di laurea specifici «ed espressione del territorio»: alcune di queste, come Scienze gastronomiche, vengono collocate in territori «che esprimono una enorme quantità riprodotti fondamentali di food. La biodiversità, dove troviamo diversi miliardi di euro investiti dall’Europa, devono incontrare specialisti settoriali, che non sono solo ecologisti, ma sono anche esperti della terra, del mare e del cielo». Sull’abolizione del numero chiuso a medicina, Midiri si è detto d’accordo ma spera che dal governo «arrivino risorse adeguate: il primo anno avremo un sovraccarico importante e dobbiamo lavorare sia sotto l’aspetto infrastrutturale che umano».