Norvegia, Irlanda e Spagna riconoscono la Palestina. E Israele richiama gli ambasciatori
Irlanda, Norvegia e Spagna riconosceranno la Palestina. Il primo ministro di Oslo Jonas Gahr Støre ha annunciato che il suo governo formalizzerà la decisione il 28 maggio, sottolineando che “non può esserci pace in Medioriente se non c'è riconoscimento”. Lo stesso giorno, anche Madrid effettuerà questo passo, "per la pace, per la giustizia e per coerenza". Da Dublino, il capo del governo Simon Harris ha fatto un paragone con la storia del suo Paese: “Gennaio 1919: L'Irlanda lanciò un messaggio alle nazioni libere del mondo, chiedendo il riconoscimento del suo diritto all'autodeterminazione; oggi usiamo lo stesso linguaggio per riconoscere la Palestina come Stato. Questo è un giorno storico e importante”. Al momento, non vi sono ancora conferme del fatto che procederanno in questa direzione anche Belgio e Slovenia, i due altri Paesi membri dell’Unione che si sono uniti alla Spagna nella colazione per la Palestina al termine dell’ultimo vertice europeo.
Secondo il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, che ha richiamato gli ambasciatori da Norvegia e Irlanda per consultazioni urgenti, questa decisione rischia di trasformare i tre Stati in “una pedina nelle mani dell'Iran, alimentando estremismo e instabilità”. "L'Irlanda e la Norvegia intendono inviare oggi un messaggio ai palestinesi e al mondo intero: il terrorismo paga", ha aggiunto, sottolineando come la decisione presa dai tre Paesi potrebbe ostacolare gli sforzi per liberare gli ostaggi israeliani e per un cessate il fuoco a Gaza "premiando gli jihadisti di Hamas e dell'Iran". Katz ha inoltre affermato che ha intenzione di inviare a Oslo e Dublino un messaggio chiaro, ovvero che "Israele non si tirerà indietro davanti a coloro che minano la sua sovranità e mettono in pericolo la sua sicurezza". Per quanto riguarda la Spagna, il ministro ha dichiarato che se "realizzerà la sua intenzione di riconoscere uno Stato palestinese, un passo simile sarà fatto contro di essa", con un riferimento probabilmente alla Catalogna.
Irlanda, Norvegia e Spagna, inoltre, sono rimaste sostanzialmente sole nella loro iniziativa. Gli altri Paesi dell’Unione e gli Stati Uniti hanno dichiarato che riconosceranno la Palestina solamente come parte di una soluzione a due Stati concordata con Israele. In più occasioni, il premier Benjamin Netanyahu si è detto contrario alla creazione di quello che ha definito uno “Stato terroristico”. Alcuni tra i 27 già riconoscono l’esistenza di un Paese con capitale Ramallah. La Svezia lo ha fatto dopo l’adesione all’Ue, mentre altri, tra cui Bulgaria, Cipro, Malta, Repubblica Ceca, Romania e Ungheria, hanno preso questa decisione prima di entrare nel blocco comunitario. L’Unione europea e alcuni tra i principali Stati del vecchio continente hanno anche degli “uffici di rappresentanza” in Cisgiordania e sostengono finanziariamente l’Autorità nazionale palestinese.