Bruxelles, 17 giu. (askanews) - Il Consiglio Ambiente dell'Ue ha approvato a maggioranza qualificata il nuovo regolamento europeo sul ripristino degli ecosistemi danneggiati, o "legge sul ripristino della natura" (nature restoration law), uno dei dossier legislativi più controversi durante la marcia indietro sul Green Deal orchestrata nell'ultimo anno dal Ppe e dalla destra al Parlamento europeo.Sconfitti alcuni dei governi di destra, con le posizioni più caratterizzate in senso anti ambientalista, che hanno votato contro, tra cui l'Italia, ma anche Ungheria, Svezia, Finlandia, Olanda (paese in cui la destra si prepara a governare) e Polonia; il Belgio, che detiene attualmente la presidenza di turno del Consiglio Ue, si è astenuto. Importante il cambiamento di posizione dell'Austria, precedentemente contraria, che ha votato a favore.La ministra dell'Ambiente tedesca, Steffi Lemke: "È un chiaro segnale che la protezione dell'ambiente e della natura è importante per il nostro futuro, per la nostra esistenza comune, per l'agricoltura, per la selvicoltura e che è quindi anche il segno di una migliore protezione della nostra popolazione, ad esempio in caso di inondazioni". "È una legge che si impegna con il dialogo ad arrivare al ripristino degli ecosistemi - aggiunge la ministra spagnola della transizione ecologica, Teresa Ribera Rodriguez - dando la possibilità a tutte le attività economiche che dipendono direttamente dal buono stato di conservazione della natura di continuare a svilupparsi, con un impegno dei governi statali che deve coinvolgere tutti i settori e, in particolare, ovviamente, quelli più colpiti dalla perdita di qualità ambientale, come l'agricoltura".Obiettivo del regolamento è garantire il ripristino degli ecosistemi degradati in tutti i Paesi dell'Ue (oggi oltre l'80% degli habitat è in cattivo stato). Inoltre, le nuovo norme mirano a contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di clima e biodiversità e migliorare la sicurezza alimentare.Il regolamento impone agli Stati membri di stabilire e attuare misure per ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marittime dell'Ue entro il 2030.