Roma, 4 lug. (askanews) - E' sembrata una vera e propria "lezione" di democrazia quella offerta da Sergio Mattarella alla cerimonia di apertura della Settimana sociale dei cattolici. Del resto il tema di questa 50esima edizione che verrà chiusa da Papa Francesco, è inequivocabile: "Al cuore della democrazia. Partecipazione tra storia e futuro". Per il presidente della Repubblica ci sono dei paletti insuperabili se si vuole tenere viva una democrazia: la coscienza dei limiti da parte della maggioranza che non deve mai prevaricare la minoranza e la partecipazione di tutti alla vita politica e sociale del paese, a cominciare dalle elezioni."Le condizioni minime della democrazia sono esigenti - dice Mattarella citando Norberto Bobbio -: generalità e uguaglianza del diritto di voto, la sua libertà, proposte alternative, ruolo insopprimibile delle assemblee elettive e, infine e non da ultimo, limiti alle decisioni della maggioranza, nel senso che non possano violare i diritti delle minoranze e impedire che possano diventare, a loro volta, maggioranze".Mentre in Parlamento si discutono riforme costituzionali e istituzionali che cambieranno profondamente gli equilibri tra i poteri dello Stato, Mattarella sostenuto dai numerosi applausi della platea ha detto: "'Non si può ricorrere a semplificazioni di sistema o a restrizioni di diritti in nome del dovere di governare perchè "una democrazia 'della maggioranza' - osserva il capo dello Stato - sarebbe, per definizione, una insanabile contraddizione". L'allarme del capo dello Stato è anche verso la scarsa partecipazione al voto che a suo avviso non può essere accettata con rassegnazione. L'esercizio della democrazia, per Mattarella "presuppone lo sforzo di elaborare una visione del bene comune in cui sapientemente si intreccino - perché tra loro inscindibili - libertà individuali e aperture sociali, bene della libertà e bene dell'umanità condivisa". "Per definizione, democrazia è esercizio dal basso, legato alla vita di comunità, perché democrazia è camminare insieme". L'invito del capo dello Stato è quindi a "battersi affinché non vi possano essere 'analfabeti di democrazia'", ossia a fare in modo che tutti partecipino alla vita democratica, perchè questa "è una causa primaria, nobile, che ci riguarda tutti".