Roma, 6 lug. (askanews) - "Se oggi l'emergenza è il sovraffollamento delle carceri, e lo diciamo in tantissimi, tanto che ci sono 50 suicidi ed è la prova più forte della drammaticità della questione, non trovo nessun tipo di risposta nel decreto. Ce ne potevano essere tante, non c'è nessun tipo di strumento che consenta uno sfoltimento del numero dei detenuti". Lo ha detto il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, a margine del comitato direttivo centrale del cosiddetto sindacato delle toghe. Santalucia fa riferimento al decreto legge approvato il 3 luglio dal governo Meloni, con "misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della giustizia".Il presidente Santalucia ha aggiunto: "Il carcere così diventa criminogeno. Il carcere deve privare soltanto della libertà non degli altri diritti, diventa criminogeno, quando sarà restituito, prima o poi alla società, porterà dentro di sé quel carico aggiuntivo di sofferenza. Non tutti sono in grado di metabolizzare e qualcuno lo tradurrà in ulteriori commissioni di illeciti. Il carcere deve essere il luogo della rieducazione e risocializzazione, non il luogo della sofferenza. Così non aumentiamo la sicurezza, la diminuiamo".