In Francia vince il Fronte della sinistra (senza maggioranza), Le Pen battuta: e ora?

IO DONNA 2024-07-08

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Parigi, 8 lug. (askanews) - Le urne del secondo turno delle legislative in Francia rivelano un altro shock. La strategia della diga contro la destra ha funzionato e la sinistra festeggia: ha bloccato il Rassemblement National di Marine Le Pen che arriva addirittura terzo. Mentre in testa arriva il Nuovo Fronte Popolare, l'alleanza inedita di partiti di sinistra che hanno fatto uniti tutta la campagna. Solo che non hanno la maggioranza assoluta.

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Infatti alla Camera dei Deputati il Fronte Popolare ha 182 seggi mentre la maggioranza è a 289. La coalizione Ensemble del presidente Macron ne ha 168; l'RN di Le Pen ne ha 143, il miglior risultato della sua storia, ma non basta. Come è stato possibile, visto che l'RN era in testa al primo turno? La diga contro la destra ha usato una consolidata strategia: siccome il sistema elettorale a due turni permette anche scontri a tre al ballottaggio, il Nuovo Fronte Popolare e Ensemble si sono messi d'accordo per mantenere un solo candidato in lizza contro l'RN, quello che aveva più possibilità.

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La delusione del RN è cocente e Jordan Bardella, il delfino di Marine Le Pen e suo candidato premier parla di imbrogli ideologici. «C'è stata», dice, una «alleanza del disonore» mirata a frenare il cambiamento. Nel Nuovo Fronte Popolare il più votato è il partito radicale di Jean Luc Mélenchon, La France Insoumise. «Il presidente Macron ha il potere e il dovere di chiamare al governo il Nuovo Fronte Popolare», dice Mélenchon.

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La stessa cosa dicono socialisti ed ecologisti, gli altri due poli dell'alleanza. Il timore della sinistra è un'inedita (ma improbabile) alleanza fra la destra e la coalizione centrista del presidente Macron. Per lui ieri sera ha parlato il suo premier Gabriel Attal, promettendo di dimettersi ma restare in carica per gli affari correnti, in particolare l'arrivo delle Olimpiadi.

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Il prossimo appuntamento, dicono i militanti di Marine Le Pen, sono le elezioni presidenziali fra tre anni. Ma i francesi si fanno tante domande. «È un caos totale che si profila. Fra di loro non vanno d'accordo, sarà una battaglia a colpi di coltello e il paese sarà ingovernabile per un bel po'. Purtroppo è quello che penso».

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