Intorno alle 15 di domenica 14 luglio, l'Etna ha prodotto una sequenza esplosiva registrata dagli strumenti dell'Ingv. Il fenomeno si è manifestato «a doppia voce» dal cratere Voragine e da un redivivo cratere di Nord-Est. Dalle immagini della telecamera termica collocata sul versante nordoccidentale è apparsa chiara l'attività nei due crateri del vulcano, con il cratere di Nord-Est che produceva l'emissione più corposa a sinistra e la Voragine alla sua destra con piccola attività stromboliana. «Il tutto - ha rilevato l'istituto - ha generato un'evidente traccia sismica e boati uditi da vari paesi alle pendici del vulcano. La piccola nube di cenere - ha concluso l'Ingv - si è dispersa nella parte sommitale del vulcano».