Le stelle di Natale. Giovanni Moni premia Don Bruno Frediani -TCT 1983

Firenzeprima 2024-07-20

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Le stelle di Natale. Giovanni Moni premia Don Bruno Frediani - TCT 1983. Le Stelle di Natale nasce da una idea di Mario Salinelli per individuare e premiare la persona che si è distinta in quell'anno per iniziative od opere meritevoli. Riversamento e digitalizzazione Dr. Fernando Menichini
Giovanni Moni inventore e conduttore di una delle prime aste televisive in Toscana. Le prime trasmissioni venivano realizzate da Teleregione in diretta dalla sala del pian terreno dell'Hotel Universo in Piazza del Giglio a Lucca il Sabato sera, il secondo anno visto i costi di produzione, le aste venivano trasmesse sempre in diretta nello studio del 1° piano della sede di Teleregione a Firenze. Giovanni Moni mi raccontò come divenne antiquario e gioielliere. Nella sua attività di muratore in Lucca una volta si trovo a restaurare una villa, il committente donò a Govanni alcuni caminetti in ceramica che si trovavano all'interno ritenendoli privi di alcun valore. Si sbagliò poichè Govanni successivamente li rivendette ad una somma molto elevata. Da lì nacque la passione per le l'antiquariato in special modo oggetti preziosi come argenteria o oreficeria. Aprì un negozio in Via Calderia 13 a Lucca con il nome "Ieri e l'altro ieri" intestandolo alla moglie Ida Gentili. Uomo semplice di grande generosità ma con una innata dote di saper convincere il pubblico con il suo linguaggio pieno di errori e storpiature. Ma fu la sua fortuna. Dopo gli oggetti antichi in argento e la gioielleria, passò gradualmente agli orologi per finire a vendere solamente oggetti di nuova fattura che comprava direttamente a Valenza Pò. Gli anni '90 furono il periodo di maggior successo, nonostante pagasse alla concessionaria di pubblicità per un anno di trasmissioni 200 milioni di Lire in anticipo, riusciva a vendere ad ogni trasmissione (ne faceva 2 a settimana) dai 15 ai 20 milioni di oggetti preziosi. Dopo la sua prematura morte avvenuta nel 2003 la conduzione passò al cognato Fernando, ma non ebbe lo stesso appeal di Giovanni. Sfortunatamente morì in età giovanissima anche il cognato e la conduzione andò in mano ad un professionista. Ma gli affari ebbero un brusco calo. Fallirono e l'attività fu ripresa da alcuni parenti, ma a quanto risulta, non riuscirono a risollevare l'impresa anche per il sopraggiungere della concorrenza che veniva da grossi gruppi del settore orafo. Tratto dagli archivi di Mauro Montagni.

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