Nella sua rubrica «Palomar», Antonio Polito commenta le modalità con cui si svolgerà la prossima assemblea costituente del Movimento 5 stelle e il passaggio da un modello di democrazia diretta a quella partecipativa. Un’evoluzione che non si annuncia meno complicata della precedente: «Gli iscritti compileranno un modulo sul web in cui indicheranno i temi di cui vorrebbero discutere – nota Polito – Il materiale, selezionato non si sa da chi, verrà discusso in 30 tavoli da 300 rappresentanti sorteggiati. L'intero processo verrà mediato da una società privata». Ma un gruppo di parlamentari grillini protesta perché dice di aver appreso della novità solo da un comunicato: «Il timore – conclude Polito – è che sotto la nuova democrazia partecipativa o deliberativa, in realtà funzioni il vecchio sistema patrimoniale. Infatti, la prima cosa da decidere sarà chi è il proprietario del simbolo e del nome del partito: entrambi rivendicati da Grillo».