(LaPresse) «Dove vado? Cosa faccio? Ho 84 anni quasi. Non è tanto semplice. Potrei uscire di casa, andare sotto una chiesa e dire fate qualcosa per me, ma non è logico. Anche perché io lì ci sono vissuta da più di 50 anni. Sono in via Moscova 25, da più di 50 anni. E come si fa a cambiare? Prova a dirmelo». Assunta è una delle tante persone che abitano il Pio Albergo Trivulzio e che si sono trovate davanti al Tribunale di Milano per attendere la decisione del giudice che dovrà pronunciarsi se accettare o bloccare la richiesta di sfratto fatta dalla proprietà. «Questa mattina siamo qui perché oggi, se la proprietà non accetta le nostre richieste, verrà convalidato uno sfratto per finita locazione. Vuol dire non perché una persona non abbia pagato ma perché è finito il contratto. Purtroppo non è l'unico, nonostante le rassicurazioni che c'erano state date, il Pio Albergo Trivulzio sta operando con sfratti», spiega Mattia Gatti, segretario del Sindacato Inquilini di Milano: «Siamo molto preoccupati, gli inquilini sono molto preoccupati, la nostra richiesta è che si interrompano immediatamente gli sfratti per finita locazione e che invece si rinnovino i contratti, si assegnino anche le case che sono attualmente vuote. Che si utilizzi questo patrimonio per dare una risposta alla città di Milano che ha bisogno di appartamenti a costi sostenibili».