Ambra Sabatini, dal dramma all'oro: la storia della portabandiera italiana alle Paralimpiadi 2024

IO DONNA 2024-08-28

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Niente può fermare la passione. Lo sanno bene gli atleti paralimpici che si sfideranno dal 28 agosto all'8 settembre a Parigi, che tornerà ad accendersi dopo aver da poco salutato le Olimpiadi. Tra le attesissime protagoniste della manifestazione c'è Ambra Sabatini, capace di ripartire dopo un grave incidente e già una vera campionessa paralimpica. Tanto che, nella capitale francese, non arriverà solo con il favore dei pronostici ma anche con il ruolo di portabandiera italiana insieme a Luca Mazzone. La sua è una storia di ripartenza, che può essere di ispirazione e dimostrare come l'amore per lo sport sia uno stimolo a non arrendersi.
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L'incidente
Nata a Livorno il 19 gennaio 2002, Ambra ha sempre avuto una passione sfrenata per lo sport. Il pattinaggio, la pallavolo e poi l'atletica leggera sono stati i suoi primi amori. Ma la sua vita è cambiata radicalmente nel 2019, quando un grave incidente in scooter con il padre l'ha costretta ad affrontare una nuova realtà. Un'auto la colpì di striscio, recidendole l'arteria femorale della gamba sinistra, costringendo i medici all'amputazione sopra il ginocchio
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La ripartenza e le vittorie di Ambra Sabatini
Nonostante il trauma, Ambra non si è arresa. Anzi, ha trovato nella corsa paralimpica una nuova ragione di vivere. Con una tenacia fuori dal comune, ha iniziato ad allenarsi con una protesi, superando ogni limite e ogni aspettativa. I risultati non si sono fatti attendere: vittorie e record come se piovesse. Il momento più bello? La medaglia d'oro alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 nei 100 metri T63 (con tanto di nuovo record), che l'ha consacrata tra le migliori atlete paralimpiche al mondo. Ma Ambra Sabatini non si è accontentata. Anzi, ai mondiali di Parigi nel 2023 ha vinto ancora, abbassando il record mondiale a 13,98 secondi.
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Ambra Sabatini, icona oltre la pista
Ambra Sabatini non è solo una campionessa, è anche un'icona e un modello per tante persone. La sua storia, raccontata senza filtri sui social media, è un inno alla vita, alla positività e all'inclusione. Le sue foto, con e senza protesi, mostrano una donna forte, determinata e bellissima, che non ha paura di mostrare le proprie fragilità. «Voglio che le persone si abituino a vedere la diversità», ha dichiarato Ambra in un'intervista. «La mia protesi fa parte di me, è uno strumento che mi permette di fare ciò che amo». Pochi giorni prima di partire per le Paralimpiadi di Parigi 2024, ha aderito alla campagna «Io non parteciperò, gareggerò», slogan sostenuto da molti atleti paralimpici contro le discriminazioni nel linguaggio.
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Le Paralimpiadi di Parigi e il futuro
Ora Ambra è pronta a scrivere un nuovo capitolo della sua storia. A Parigi 2024, come portabandiera dell'Italia, avrà l'onore di guidare la delegazione azzurra e di rappresentare tutti coloro che lottano ogni giorno per superare i propri limiti. A 22 anni, un grande traguardo, ma anche un nuovo punto di partenza. Il suo sogno è quello di continuare a vincere, a ispirare e a far crescere l'atletica paralimpica in Italia.

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