(fabrizio dividi) “Gorilla sbarca in Mole e spaventa i presenti”. Se non ci fosse Ruben Östlund di mezzo, sarebbe solo un titolo insensato. E invece, grazie alla credibile performance dall’attore Terry Notary, la ricostruzione della celebre sequenza di The Square è andata -inaspettatamente- in scena stasera, venerdì 27 settembre. Dopo aver annusato i presenti, Notary ha saltellato a quattro zampe per tutta l’Aula del Tempio tra occhi sgranati e un pizzico di sgomento. Ha urlato come una scimmia in libertà, ha sfasciato un tavolo (di scena) apparecchiato e, infine, è stato “domato” dal regista.Così, con una performance che ha richiamato il suo cinema in termini di eccesso surreale e spiazzante, Ruben Östlund saluta Torino e il Museo del Cinema che l’ha ospitato e gli ha consegnato una Stella della Mole dedicata alla sua arte.Nella giornata di giovedì, il regista svedese che ha inaugurato l’installazione The Square in Mole, aveva tenuto una masterclass passando in rassegna i film che lo hanno reso tra gli autori contemporanei più premiati. Come i provocatori The guitar mongoloid e Play: «Il mio primo film coincise con la nascita delle minicam –spiega-; finalmente il cinema era accessibile a tutti e prima di iscrivermi alla scuola di cinema cominciai a lavorare con amici e familiari». Descrive Involuntary come «un film a tema in cui ho cominciato a osservare con ironia il comportamento umano» e confessa di essersi ispirato ad autori come Bunuel e Haneke «ma anche a Lina Wertmuller, dotata di in umorismo intellettuale cui continuo a ispirarmi».Infine, prima di concentrarsi su The Square, «zona franca, simbolo di un contratto sociale dove i diritti esistono per tutti e in cui tuttora, in Svezia, è possibile contestare», sul precedente Forza Maggiore commenta: «Abbiamo preconcetti su come gli uomini dovrebbero comportarsi in caso di pericolo. Peccato che le statistiche dicono che chi agisce in maniera egoistica sono gli uomini e donne e bambine muoiono di più. Pensate che vostro marito vi salverà in un caso di vita o di morte? Non siatene certe».