Parabiago (MI), 18 nov. (askanews) - Quando un'azienda ha come clienti i principali marchi mondiali del lusso la sostenibilità ambientale diventa un tema centrale e per distinguersi bisogna andare molto oltre gli obblighi normativi. È il caso della Ifaba di Parabiago, multinazionale tascabile milanese specializzata nella fornitura di forme per la produzione di scarpe, che insieme a Omnisyst, azienda con trent'anni di esperienza nella gestione circolare dei residui industriali, è riuscita a organizzare un processo innovativo nella gestione delle stesse forme di scarpe arrivando a riutilizzare fino al 90% della plastica lavorata dai propri impianti."Vuol dire che più di un milione di chili all'anno che vengono stampati qui a Parabiago provengono da materiale riciclato. Le esigenze sono quelle di avere dei livelli di servizio, di professionalità e di struttura dell'azienda che devono essere sempre di più ricercate nell'eccellenza e questo noi lo cerchiamo di fare, l'abbiamo impostato nel nostro piano industriale. Solo in innovazione, macchinari e attrezzature, nel nostro settore siamo i primi a farlo, investiamo tra il 7% e il 9% dei ricavi" ha detto l'amministratore delegato e direttore generale Ifaba Group, Luca Giani.Un caso scuola di cui si è parlato a Ecomondo, fiera dedicata all'economia circolare, che si è appena chiusa a Rimini."Questi sono processi che sono già in essere in Italia in certi ambiti da trent'anni, l'Italia è campione europeo di riciclo e lo dimostra anche uno recente rapporto. Qui si tratta di diffondere il messaggio e fare in modo che questa diventi una pratica industriale che definiamo simbiosi industriale, la logistica inversa. Il ruolo e la sensibilità delle aziende a questo tipo di pratiche è fondamentale altrimenti queste eccellenze restano dei silos virtuosi a livello europeo, ma non si diffondono in tutto il sistema industriale" ha aggiunto il direttore commerciale strategia e sviluppo di Omnisyst Spa, Antonino Rapisardi.Un approccio visionario, quindi, che prevede il ritiro e recupero della plastica delle forme ormai esauste dai clienti del lusso di Ifaba, e il conferimento in un impianto che la riduce in granuli per essere reimpiegata in nuove produzioni di forme di scarpe. A fare la differenza, in questo come in altri casi, è stata la collaborazione tra aziende che consente di condividere risorse e conoscenze, rivelandosi leva fondamentale per affrontare le sfide ambientali contemporanee. Il tutto a partire dalla digitalizzazione e da un'accurata gestione dei dati che permettono di ottimizzare l'efficienza dei processi e di dare valore perfino ai rifiuti.